Il gol fantasma di Astori in Udinese-Roma ha inaugurato tra le consuete polemiche il 2015 della Serie A. Ieri sera avrei voluto scrivere un post sul comportamento, ineffabile, dell'arbitro Guida. L'arbitro campano si è reso protagonista di una delle peggiori nefandezze a cui abbia assistito negli ultimi anni. Attenzione, gli episodi gol-non gol sono i più difficili da valutare per un arbitro. Quindi, di per sé, non è uno scandalo se un arbitro e i suoi assistenti sbaglino per pochi centimetri. Il problema, nel caso specifico, è il modo in cui Guida ha agito. Convalidare un gol trovandosi a 20 metri dalla porta, per giunta in posizione frontale alla stessa con alcuni giocatori in traiettoria, invertendo la decisione dell'arbitro di porta - perfettamente in linea e a pochi metri dal pallone - va oltre il semplice e giustifcabile errore (perché di errore si tratta). Siamo vicini all'abuso di potere. La non assegnazione del rigore su Kone, poi, (Guida si trovava nella stessa posizione di prima, anzi, più vicino...), è la classica ciliegina sulla torta.
Alla fine, però, ho desistito dallo scrivere un simil articolo perché questa tipologia di polemiche non appartiene alla linea di questo blog. L'episodio del gol fantasma di Astori, comunque, consente di effettuare un paio di considerazioni:
- E' l'ennesima conferma che gli arbitri di porta sono perfettamente inutili. Non vedono, vedono male, non si prendono la responsabilità di una decisione e, a volte, quando la prendono, inducono in errore lo stesso arbitro.
- E' la conferma del solito, infinito ritardo con cui l'Italia - forse - introdurrà una miglioria (goal-line technology) che ridurrà le polemiche, quantomeno nei pochi casi di gol fantasma che si verificano in una stagione.
MEDIA ROMANI - Come detto, ieri sera avevo abbandonato l'idea di scrivere tale articolo. Dopo aver visto le immagini di Sky Sport - fermo immagine della telecamera perfettamente in asse con la porta ed elaborazione al computer simil goal-line technology (vedi sotto) - ero andato a dormire con la certezza che il pallone di Astori non avesse superato la linea di porta. Invece, mi sbagliavo clamorosamente.
![]() | |||||||||
Immagine Sky Sport |
![]() |
Elaborazione Sky Sport |
Leggendo le prime pagine dei quotidiani romani, infatti, ho scoperto che il gol di Astori era buono. Ecco i titoloni dei tre principali giornali della Capitale (Corriere dello Sport, Il Messaggero, Il Tempo).
Il Corriere dello Sport, ben lungi dal titolare "Scandalo" o "Campionato falsato", come avvenuto in altre occasioni, dice soltanto che "è polemica sul gol di Astori a Udine", affrettandosi a sottolineare che, comunque, il gol c'era. A supporto viene inserito il fermo immagine. Uno dei due di Sky Sport, visti sopra? Ovviamente no. C'è quello, incontrovertibile, proveniente dalla telecamera in tribuna centrale (distanza di 60 metri dalla porta, in diagonale). Il direttore De Paola, poi, si spende nel consueto, equilibratissimo editoriale dal titolo "Sì alla tecnologia, no alla strategia anti-giallorossi". Ça va sans dire.
Il Messaggero di Roma va oltre e già nel titolo fuga ogni dubbio: "Regolare il gol all'Udinese". Una certezza granitica, corroborata anche qui dalla stessa immagine del Corriere dello Sport.
Infine Il Tempo, che negli ultimi mesi si è reso protagonista di un deciso cambio di linea editoriale, con titoloni e immagini ad effetto, è quello più sicuro della regolarità del gol di Astori. Addirittura, prende in giro, in dialetto romano, chiunque dica il contrario: "E nun ce vonno sta". Del resto l'immagine dalla tribuna centrale del Friuli, non quella in asse con la porta, è sin troppo evidente.
Ora, non voglio entrare in pedanti disquisizioni su prospettive, oggetti sferici, proiezioni ecc. E' sin troppo evidente che, potendo contare su una telecamera perfettamente in linea e sull'elaborazione al computer, sia fuori luogo, oltre che fuorviante, utilizzare qualsiasi altra telecamera e conseguente fermo immagine. A maggior ragione se il fermo immagine utilizzato proviene da una telecamera che si trova fuori asse, a 60 metri alla porta del misfatto.
I giornali romani, e non solo loro (complimenti a Massimo Caputi per l'epic fail su Twitter), però, hanno utilizzato l'immagine in diagonale perché più utile e funzionale alla loro causa: dimostrare che il gol di Astori era buono, quindi che la vittoria della Roma è stata legittima ed il campionato perfettamente regolare (ma non era falsato dopo poche giornate?). Ma che razza di giornalismo è questo? Capisco le logiche commerciali, il bacino d'utenza, il supportare le ragioni della o delle squadre di riferimento. Nella mia ingenuità, però, penso sempre che deontologia professionale, obbiettività e amor proprio dovrebbero comunque prevalere su tifo e bandiere. Qui non si tratta più di giornalismo schierato o tifoso. Siamo allo stravolgimento della realtà. Alla scomparsa dei fatti. Si nascondono le immagini più eloquenti che dimostrano A, per puntare su un'altra, fuorviante, che dimostra B. Assurdo. Soprattutto se si parte dal presupposto che i mezzi d'informazione dovrebbero avere il compito di informare, riportando i fatti. Non di deformarli.
AGGIORNAMENTO 08/01 - Questa mattina ho letto l'articolo della Gazzetta a firma Francesco Ceniti (lo stesso giornalista che ha sposato la causa dei complotti su Pantani) sull'episodio di Guida, con relativo giudizio assolutorio (sigh!) del designatore Messina. Nell'immagine tratta da twitter (@Mau_Romeo) è evidenziato il virgolettato di Guida "avevo la visuale libera, ero sicuro che la palla avesse oltrepassato del tutto la linea". A fianco il fermo immagine con la posizione dello stesso Guida nel momento in cui il pallone colpito da Astori non oltrepassa la linea di porta. Nell'articolo, poi, si spiega come Messina giustifichi Guida anche in occasione del rigore non assegnato su Kone "perché in occasioni simili, quando non si capisce bene chi tocchi il pallone è meglio non fischiare". Siamo alla presa in giro. Assoluta.
0 Response to "Il gol di Astori e i giornali romani - La scomparsa dei fatti"
Post a Comment