Europei Atletica Zurigo 2014 - Bilancio azzurro: Meucci, Grenot e Straneo salvano l’Italia. Caso razzismo a Nanchino

Mentre in Francia portano in trionfo i loro eroi con tanto di pullman scoperto e ricevimento all’Eliseo (vedi), in Italia la FIDAL per il secondo anno consecutivo prova a dire che questo è l’anno di partenza e che tra 2-3-5-7 anni saremo allo stesso livello dei transalpini che, ricordiamo, escono da  Zurigo con 20 medaglie.
Come da pronostici gli azzurri hanno portato a casa 3 medaglie, quelle più annunciate alla vigilia.
La panterita Libania Grenot ha vinto i 400 metri con un tempo che non sarebbe valso nemmeno una finale mondiale, ma se le avversarie non erano all’altezza non è certo colpa sua.
Quattro anni fa a Barcellona la cubana-italiana arrivò quarta con 50.43 mentre in Svizzera ha vinto con 51.10.
Le altre due medaglie sono arrivate dalla Maratona, praticamente ricostruita dopo gli ultimi anni non proprio di gloria. Valeria Straneo e Daniele Meucci, argento e oro, sono entrambi allenati da Massimo Magnani, il direttore tecnico della nazionale che così ha confermato la sua enorme esperienza e capacità nelle lunghe distanze. Il problema è tutto il resto delle specialità…
A parte le grandi prospettive della figlia d’arte Federica del Buono che ha conquistato un mirabolante quinto posto nei 1500 metri a 20 anni e di Diego Marani, finalmente esploso con la terza prestazione italiana all time nei 200 metri che gli è valsa il quinto posto, dietro non si vede nulla.
I due grandi triplisti Donato e Greco, sono stati entrambi acciaccati durante tutta la stagione e mentre il primo naufragava al settimo posto, il secondo si lesionava gravemente i  tendini mettendo a rischio la sua carriera.
Alessia Trost è l’ombra di se stessa: speriamo di recuperarla l’anno prossimo. Nel complesso pochissimi primati personali e stagionali e un futuro che non appare certo roseo.
Per salti e lanci siamo all’anno zero. Purtroppo non si riesce a fare una programmazione unitaria e i raduni all’estero sono solo per pochi intimi e per pochi allenatori (vedi raduni in Sudafrica, California e Germania).
Magnani ha già annunciato le solite rivoluzioni con le due classiche soluzioni: megacoach esterni a seguire i nostri atleti top o emigrazione alcuni di essi - sull’esempio di Libania Grenot che vive 10 mesi all’anno in Florida - visto che l’Italia è diventata il "terzo mondo dell’atletica".
Giomi invece parla di pochi soldi, ma non per le società o per i meeting che stanno morendo uno dopo l’altro, bensì per il Direttore Tecnico che rispetto al calcio guadagna troppo poco…
In altre nazioni si sarebbero fatti processi sommari e teste tagliate, in Italia ormai siamo assuefatti al ruolo da comprimari, va tutto bene e si fa a scaricabarile, ormai vero sport nazionale.

CASO DI RAZZISMO A NANCHINO - Chiudiamo con un episodio increscioso accaduto a Nanchino dove sono in corso di svolgimento le Olimpiadi Giovanili. Tre azzurrini nella notte tra il 17 e 18 Agosto per “scherzare” (oramai dopo Tavecchio si dice così) hanno cominciato a insultare via whatsapp per il colore della sua pelle, per il suo peso e per la sua "capacità" di portare malattie una ragazza di 15 anni che si trovava in Italia. Lei, giustamente indignata, ha pubblicato sul suo profilo facebook le conversazioni avvisando la Federazione che l’ha subito ascoltata. Tuttavia, dopo qualche giorno non è uscito nessun comunicato, niente di niente e non sappiamo se i ragazzi come logico debbano essere rispediti in Italia subito ed essere puniti duramente.
Chiediamo che si dia il buon esempio e che si parta dalla base reprimendo duramente questi comportamenti, perché viene prima l’etica e poi la competizione.
Di italiani razzisti ne abbiamo già abbastanza.

Staff

Sulla pagina Facebook di Blog-In troverete altre due analisi sulla spedizione azzurra a Zurigo 2014: una di Giorgio Rondelli (allenatore e commentatore Rai), l'altra di Stefano Olivari per Indiscreto.

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